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Perchè Aldo Grasso?

Perchè Aldo Grasso ha scritto l'articolo "Digitale terrestre, prime sconfitte" avendo anche il coraggio di sottotitolare "Gli esperti tv: «Tecnologia costosa, limitata, obsoleta»"? Probabilmente perchè c'è in Italia chi ancora pensa che l'esperienza sul campo possa sostituire l'approfondimento e il ragionamento, alla faccia del concetto di "formazione permanente".
Le argomentazioni presentate nell'articolo sono, senza ombra di smentita, semplicemente false, soprattutto quelle tecniche e che ovviamente fanno sempre sospettare che "il satellite" abbia un particolare appeal per alcune persone. Cosa si può dire di un giornalista che pubblica notizie false?
Il digitale terrestre, ovviamente, non è una tecnologia costosa, limitata e obsoleta, soprattutto in relazione al "satellite" se non altro per un motivo: è sostanzialmente la stessa tecnologia! L'emissione satellite e quella terrestre sono, ovviamente, complementari e non sostitutive l'una dell'altra, come dimostra anche lo sviluppo delle ultime tecnologie DVB-SH.

Secondo Grasso "La tecnologia del Dtt è una tecnologia pesante, ha bisogno di molti trasmettitori, più potenti e più capaci dei mille e mille vecchi tralicci con cui, in cinquant'anni di storia, la Rai è riuscita a «illuminare» l'intero Paese". La realtà invece dice che i trasmettitori sono meno potenti e non sono "mille e mille". Per i meno informati in Italia servivano circa 8000 antenne, compessivamente, per tutto il comparto televisivo analogico, dopo il passaggio digitale vedremo.

"Se si spegnessero tutti i trasmettitori si potrebbe tranquillamente alimentare una città, contribuendo a diminuire l'inquinamento elettromagnetico": evidentemente Aldo Grasso non ha praticità nel maneggiare numeri e chilowatt, ma sostenere che i ripetitori tv per es. che illuminano la città di Roma, consumano "quanto una città" è veramente troppo, anche per i più sprovveduti. Ci si aspetterebbe, però, che un giornalista del Corriere della Sera non fosse così sprovveduto.

Potremmo andare avanti, ma rischiando di passare per pedissiqui e si sa che la precisione (soprattutto in una società oramai assuefatta alla mediocrità) non fa parte dell'armamentario della simpatia. Sarebbe bello avere una risposta direttamente da Grasso:

Caro Aldo,
puoi occuparti di tutto, di programmi, di critica televisiva dove il campo delle opinioni è più largo e più confortante. Quando si fanno affermazioni più legate alla realtà oggettiva, però, si ha il dovere di essere precisi. Perchè ci vuoi sostanzialmente convincere che "il satellite" è migliore del "terrestre"? Tutte le persone mediamente esperte sanno che sostanzialmente si tratta della stessa tecnologia, l'unica differenza è la banda passante sulla singola frequenza e per motivi di scelta, solo le modalità di somminstrazione sono diverse. Perchè ci tieni tanto a far sapere che il Grande Fratello trasmesso da SKY è meglio del Grande Fratello trasmesso da Mediaset Premium? Spiegacelo e dicci anche chi sono questi "esperti" che hanno il coraggio di sostenere le falsità che tu hai rilanciato.

Tivù srl: la nuova società di servizi che fonde digitale terrestre e satellitare

Tivù, partecipata da RAI e Mediaset con il 48% delle quote e da Telecom Italia media con il 4%, è una società che produce e vende servizi. Questi servizi sono promozione, EPG, accesso condizionato per il satellite e funzioni coadiuvanti per le imprese (televisive) che si associano.

La due giorni di lavori per fare il punto sulla televisione digitale terrestre che si è appena svolta a Roma si è presto trasformata nella celebrazione della fusione "cielo+terra". Ma nessuno stupore: le differenze tecniche fra i due sistemi di emissione sono ridotte ed in fondo le persone sono interessate ai programmi, non al sistema di ricezione. La decisione, quindi, di associare potenzialmente tutte le emittenti italiane per gestire insieme i problemi tecnici, commerciali e di comunicazione, appare quanto mai azzeccata.

Nonostante molti abbiano genericamente parlato di "piattaforma" concorrente a SKY, si tratta infatti di un accordo strategico per la televisione italiana. Fornirà servizi ai soci in mancanza dei quali sarebbe vanificato molto dell’”appeal digitale” come la comodità di avere liste ordinabili di canali, EPG, sintonizzazione automatica, informazioni sul programma in onda, doppio audio, sottotitoli e altro, ma non si occuperà della messa in onda, elemento caratterizzante specifico, invece, della "piattaforma SKY".

Da giugno prossimo la sezione "Tivù Sat" sarà operativa e quindi vedremo trasmessi da satellite anche i canali finora esclusivi del digitale terrestre, come Iris di Mediaset e RAI4, giacchè gli altri canali generalisti a cui siamo abituati erano comunque già ricevibili da satellite con qualsiasi ricevitore. Novità anche per gli spettatori anche italiani che non possono ricevere la televisione via terra, sarà superato il problema dell'oscuramento dei programmi per i quali non si possiedono i diritti europei. tivù adotterà una nuova tessera per l'accesso condizionato e gestirà il sistema a disposizione di tutte le emittenti italiane, con codifica "Nagravision": sarà quindi impossibile usare i ricevitori NDS di SKY per decriptare le nuove emissioni "TiVù" ma andranno probabilmente bene tutti gli altri con lo slot Common Interface. L'altra grande novità è l'EPG comune a tutte le emittenti italiane. Finalmente avremo su una sola tabella tutti i programmi di tutte le emittenti e verosimilmente, ipotizzando la sempre maggiore diffusione di ricevitori integrati terrestre/satellite come il nuovo Telesystem visto nel foyer dell’Auditorium sede della Conferenza, è facile immaginare che in futuro la scelta del programma da vedere in tv sarà del tutto svincolata dalla scelta del sistema di ricezione, del tutto trasparente allo spettatore.

Tivù srl, dunque, non è semplicemente una nuova "piattaforma satellitare" ma "la" piattaforma di comunicazione, ideazione, gestione e vendita della nuova televisione digitale italiana.