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Offerta "integrata" IPTV e Digitale Terrestre: ma non era meglio DVB-H?

E' oramai noto che RAI sta lanciando una sperimentazione di "offerta integrata" di programmi sul Digitale Terrestre e su IPTV. Ci permettiamo di esprimere tutta la consueta perplessità su annunci così vaghi che sembrano fatti apposta per soddisfare consulenti, ministeri, insomma per tacitare l'opinione pubblica. Purtroppo l'opinione dominante necessità che sulla cosiddetta "IPTV" ci debba essere molta attenzione (e soldi) spesso dimenticando le cose semplici: a parte una significativa ristrutturazione della produzione, non sarebbe stato meglio approfondire velocemente la preparazione RAI per trasmettere in DVB-H?
Gli italiani vogliono le cose semplici, prima di quelle artificiosamente complesse. Vorrebbero semplicemente la possibilità di vedere e sentire il telegiornale con un dispositivo portatile, gratuitamente e su tutto il territorio nazionale, isole comprese. Non mi pare che ci siano piani precisia proposito, anzi si sono annunciate nuove sperimentazioni di tecnologie concorrenti al DVB-H.
Nel frattempo si distraggono soldi per "studiare" la "fusione" fra DT e IPTV... con società esterne alla RAI, non con qualche università...

Digitale terrestre e satellite con un solo apparecchio



La questione è spesso confusa (tanto per cambiare) da giornalisti poco informati o distratti. Non stiamo parlando dell'oramai superato problema etichettato con "Decoder Unico": quello riguardava la ricezione satellitare e la non rispettata norma da parte di SKY. Vogliamo parlare, invece, della possibilità di avere sinto terrestre e satellite in un unico apparecchio.
Oltre all'ovvio uso di un personal computer, che garantisce una certa flessibilità, esistono gia in commercio apparecchi che integrano in un solo mobile due sintonizzatori: uno dedicato alla ricezione digitale terrestre ed un secondo per quella satellitare. Nonostante in Italia non siano molto popolari, infatti anche il ministro si è posto il problema di doverne "incentivare" la produzione come se non esistessero già, in Germania e ovviamente online se ne possono trovare parecchi.
In Foto: Ricevitore digitale terrestre e satellitare TechniSat Multymedia TS1 con slot CI: ovviamente non potete vederci i canali criptati da SKY, ma tutto il resto si.

Il Contratto di Servizio RAI

Da parte della Commissione Parlamentare per l'Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi (http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_di_Vigilanza_RAI) è stato sottoscritto il Contratto di Servizio, che indica gli obiettivi che la RAI si prefigge di raggiungere nei prossimi tre anni. Nonostante l’impegno profuso e le premesse “buoniste”, non credo siano stati individuati obiettivi che se raggiunti potrebbero significativamente cambiare il carattere della più importante azienda culturale italiana.
I punti fondamentali della relazione mi sembrano due, quello relativo al benchmarking qualitativo dell’ascolto e quello relativo all’innovazione tecnologica. Nonostante tutto, seguendo la tradizione gattopardesca del “tutto cambi affinché nulla cambi”, l’influenza “populista” della politica è rimasta al suo posto: l’attenzione alla “qualità” dei programmi è eccessiva e cervellotica, soprattutto in assenza di una significativa attenzione per gli altri ambiti del servizio, si giustifica soltanto in nome di un semplice populismo o moralismo tipico di una parte della sinistra politica e culturale del paese. Anche il piano tecnico, però, soffre di gravi carenze. [leggi tutto]