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Folena recensisce il ddl Gentiloni: un disastro.

Al link http://www.aprileonline.info/3081/laffare-endemol-e-come-la-gea è stata pubblicata la relazione del Presidente della Commissione Cultura Pietro Folena, presentatore del ddl Gentiloni. Ebbene è impossibile rimanere calmi leggendo queste righe. Ho risposto direttamente su quel sito circa le incredibili inesattezze affermate dall'On. Folena, che sono indicatrici di un distacco completo dal settore (tecnico) della trasmissione (dati digitali). Riporto qui sotto il mio commento:


16 maggio 2007, 21:00
Quanta confusione! Dal centrosinistra in cui mi trovo non posso non sottolineare la scarsa comprensione dei problemi e la susseguente scarsa efficacia nel risolverli. Il ddl Gentiloni è molto carente laddove doveva e poteva non esserlo, per esempio sulla tecnologia di trasmissione DVB-H delegata ai provider di telefonia, e assolutamente fuori tempo quando si preoccupa dello “spazio”. Non c‘è nessun problema di spazio nell’etere in epoca digitale. Non possiamo prendere oggi dei provvedimenti per il futuro basandoci sul passato, in particolare per risarcire Europa7. Penso che Europa 7 gradisca maggiormente un risarcimento in moneta sonante, e che si lasci in pace un intero settore industriale!

16 maggio 2007, 21:17
Scusate… ho un’aggiunta
PS: Aiuto! Ma come si fa a dichiarare che SKY: 1) “possiede” la tecnologia per trasmettere via satellite2) trasmette i canali RAI3) è obbligata a trasmettere il segnale di tutti quelli che ne fanno richiesta!
La RAI non ha alcun bisogno di SKY per trasmettere il suo segnale (ovviamente!) e SKY non “possiede” in esclusiva nessuna tecnologia di trasmissione, e ci mancherebbe altro! E poi, se fosse vero quanto detto dal Presidente della Commissione Cultura domani, mattina tutte le tv private italiane, anche le telestreet fuorilegge, sarebbero in fila per far richiesta a SKY di un trasponder satellitare (gratuito).
Si sono affermate delle castronerie assolute, e la diffusa ignoranza, anche semplicemente pratica della realtà, si vede tutta negli articoli della legge e nella presentazione fatta.Perchè si gestisce così male il potere dato dagli elettori? Ma un centrosinistra moderno e preparato è possibile o no?


Il mio commento più approfondito al ddl Gentiloni è rintracciabile qui: http://www.federicorocchi.it/DVBT/pdf/criticaddlgentiloni_FRocchi.pdf

L'UE è (purtroppo) ferma alla "gasparri"

Jonathan Todd, portavoce dell'Antitrust europeo, ha smentito che Bruxelles abbia dato parere positivo all'approvanda legge "Gentiloni", anche in forma confidenziale. Correttamente, e prudenzialmente conoscendo gli italiani, l'approvazione avrà luogo dopo che il provvedimento sarà stato non solo messo nero su bianco definitivamente ma anche debitamente spedito alla Commissione.
La Commissione ancora è concentrata sulla legge Gasparri, con fatica superflua secondo me...

La pazienza di DGTVi

Da sottolineare positivamente la pazienza dell'associazione DGTVi, l’Associazione dei broadcaster televisivi in digitale terrestre. Si tratta dell'applicazione dell'ennesimo "bollino di qualità" sugli apparecchi coinvolti nel mercato DT: sarà applicato sui televisori dotati di sintonizzatore mhp interno e sui sintonizzatori esterni sempre mhp.
La pazienza deriva dalla resistenza ad anni di attacchi ingiustificati all'intero settore e provvedimenti poco giustificati del "legislatore": finanziare l'acquisto di televisori "con il digitale terrestre" senza specificare che debbano essere "mhp" è l'ultimo dei provvedimenti incomprensibili dell'attuale Ministero delle Comunicazioni...

PS Ovviamente anche senza bollino chiunque è in grado di capire se l'apparecchio che sta comprando è del tipo "mhp" oppure no. Avere a disposizione il sistema "mhp" non serve soltanto a vedere "la tv a pagamento di Berlusconi".

Dieci flussi HD a Roma

Con molta sorpresa, dieci nuovi "flussi" RAI marcati "RAI HD" sono disponibili a Roma sulla frequenza 698 MHz. Per il momento nessun PID audio o video attivo e ovviamente vi farò sapere se qualcosa dovesse cambiare. Probabilmente si tratterà di sperimentazione con compressione MPEG4 e risoluzione "halfHD" ovvero 720 linee invece di 1080. Nonostante la risoluzione non sia "fullHD" mi pare una buona scelta: in effetti il passaggio dalla tradizionale risoluzione PAL (più o meno 500 linee) a 720 linee costanti è nettamente avvertibile, mentre quello da 720 a 1080 linee non molto, quindi mi pare giusto utilizzare questa risoluzione che tra l'altro è la più adatta per la maggioranza dei televisori LCD o plasma attualmente nelle case degli italiani.

L'IPTV non è alternativo al "broadcasting wireless" digitale

Prendendo spunto da un sorprendente fondino ecco l'occasione di parlare di teoria della comunicazione.
Simone Zanardi, a pagina 161 del numero di maggio 2007 di PC Professionale, titola: "DVB-H: un passo avanti (verso gli anni cinquanta). Non si può non essere incuriositi da questo titolo, vuoi per l'ossimoro, vuoi perchè accanto c'è la foto di Zanardi, evidentemente giovane, tanto giovane da non potersi sicuramente ricordare degli anni cinquanta.
In sostanza, si afferma che "la televisione" è "un modello di comunicazione obsoleto", che la qualità audiovisiva digitale è "presunta" e che la vera novità, il futuro sta tutto (tanto per cambiare) nell' "interattività" dell' IPTV "che trova nella trasmissione 'unicast' il vero vantaggio competitivo".

Forse Simone è molto influenzato dalla sua personale esperienza circa la costruzioni di reti locali, ma sta di fatto che la sua visione delle cose è molto lontana dalla realtà, allineata a certi luoghi comuni giovanilisti. Innanzitutto "la televisione" non è un "modello di comunicazione", bensì "tante cose una dentro l'altra": un linguaggio, un mezzo di comunicazione, una professione, un passatempo, un sistema di trasmissione della conoscenza, un sistema di intrattenimento... certamente non un "modello di comunicazione". Anche nel caso in cui lo fosse, comunque, di sicuro non può giudicarsi "obsoleto". Evidentemente, però, Simone si riferisce alla modalità con cui la televisione (un linguaggio specifico, nell'accezione più popolare, immagini in movimento e audio, in senso più materiale) è stata trasmesa e fruita dagli anni cinquanta in poi: la trasmissione è del tipo "broadcast", ovvero un antenna che trasmette e potenzialmente infinite che ricevono, e la trasmissione è senza fili. In pratica la parola giusta è "paradigma" di trasmissione.
Incidentalmente faccio presente che la tecnologia televisiva affonda le sue origini ben prima del '53, anno di effettiva partenza del sistema televisivo italiano, e che la modalità "wireless" non ha mai eliminato la possibilità (messa poi in pratica in varie parti del mondo) di utilizzare anche i cavi: negli Stati Uniti la televisione via cavo è sempre esisita per un semplicissimo motivo, è facile stendere nuovi cavi nel territorio. Nel nostro paese, vuoi perchè (modestamente) siamo i padri delle trasmissioni elettriche senza fili, vuoi per le condizioni orografiche e delle città che rendono molto difficile la costruzione e la manutenzione di una rete di cavi, la tv via cavo non ha mai costituito una vera alternativa alla tv broadcast e senza fili. E non siamo affatto dispiaciuti per questo: dalla possibilità di tirare su un'antenna e trasmettere a milioni di persone, senza nessun' altra infrastruttura da manutenere, deriva quella libertà che ha caratterizzato la nascita e la straordinaria crescita del broadcasting privato italiano.
Mettere sullo stesso piano, e quindi in concorrenza, in alternativa, la trasmissione audiovideo broadcast wireless "TV" e la "messa a disposizione" di bit attraverso protocolli e trasmissioni "punto punto" è un errore concettuale. Non c'è alcun bisogno di passare alla ricezione "IP" e abbandonare quella "TV" e non è vero che il sistema di trasmissione tipico della televisione sia superato: per vedere un evento in diretta, tipicamente fruito da milioni di persone nello stesso momento, è perfetto. Le prestazioni non dipendono dal numero di persone collegate e la qualità garantita è costante per tutta la durata dell'evento.

E poi, come si fa a sostenere che la televisione digitale, sia terrestre che satellitare, si vede male? Dipende soltanto da quanto vogliono farcela vedere bene: con un flusso di cinque mega al secondo l'immagine è perfetta, senza quadrettatura. Peraltro, se proprio si deve pensare che la digitalizzazione (con scarsa banda passante prevista) produca scarsi risultati, a maggio ragione è vero per i flussi che transitano attraverso una rete IP: avete mai visto un filmato in diretta attraverso la rete che sia qualitativamente comparabile all'immagine RAI in diretta digitale?

In questo momento, proprio mentre scrivo, in una finestra del mio monitor mi sto gustando gli "Inter-nazionali di Roma": l'Inter perderà con punteggio di stampo tennistico. Il mio sintonizzatore digitale terrestre da ben 29 euro sta facendo il suo dovere restituendomi tutte le 576 linee del segnale PAL, con una banda passante intorno ai 3.3 Mbps, gratuitamente e senza gravare sulla linea ADSL di casa che nel frattempo uso per fare altre cose, che non potrei fare con nessun altro mezzo, trascurando il fatto che non mi garantirebbe una banda passante di 24 Mbps costanti come un canale digitale terrestre... Per rivedere con comodo e a piacere i gol della partita, invece, l'uso di un sistema di "spostamento" dei dati come una rete IP è l'ideale: ognuno può chiedere il suo frammento di programma quando vuole mentre quando milioni di persone vogliono vedere lo stesso programma nello stesso momento il paradigma "wireless broadcast" è vincente.
C'è poi una osservazione specifica sul sistema DVB-H, ovvero il fatto di essere fruibile attraverso i dispositivi portatili che secondo Simone (ma non solo lui) non si potrebbe vedere un programma TV su uno schermo da 2 pollici. Invece è esattamente il grande vantaggio dello standard DVB-H: essere stato studiato come evoluzione del DVB-T per la fruizione su terminali in movimento. E' ovvio che la portatilità estrema dei terminali comporta una grandezza dello schermo molto ridotta (ma una risoluzione sufficiente) e questo è il "plus" non il "minus": è possibile finalmente vedere un telegiornale in autobus mentre si sta rincasando o, addirittura, si può rivedere il replay del gol mentre si assiste alla partita allo stadio! E gratuitamente, se trasmessa dalle reti generaliste. Ancora un altro pregiudizio senza fondamento.
I due paradigmi per la trasmissione di flussi audiovideo, Broadcast Wireless (DVB-T/S/H) e IPTV, sono complementari non alternativi.

Riposizionamento antenne di trasmissione TV a Roma

Se ne parla da mesi ma ora manca soltanto l'approvazione finale: le antenne di trasmissione della zona di Roma, Monte Mario e Monte Cavo, saranno eliminate e spostate in altra sede, probabilmente sui Monti Prenestini quindi più a nord.
E' evidente che questa novità porterà con se la necessità di riorientare le antenne riceventi di un bacino d'utenza che vale milioni di persone... le quali probabilmente rischiano di non essere ben informate e quindi di ricevere con problemi soprattutto i canali digitali. Ne riparleremo.