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Accordo Rai Cinema Google: diamo senso alla banda ultralarga.



Novità marketing da viale Mazzini. Attivo da oggi un accordo che prevede la distribuzione dei contenuti Rai Cinema attraverso la piattaforma Google Play Movie. Rai si propone non soltanto come distributore dei contenuti dei quali detiene già i diritti ma anche come intermediario tra Google e un terzo eventuale produttore/detentore di altri diritti.
Relativamente all'aspetto commerciale bisogna rimarcare l'oramai messo in discussione tradizionale schema di ripartizione dei diritti per territorio. Quelli splittati per "piattaforma" di fatto non hanno più senso, internet non è una piattaforma, così come l'etere. Anche l'accordo Rai Cinema Google Play prevede per il momento la fruibilità dei contenuti Rai soltanto ai residenti in Italia o, per meglio dire, agli IP che risultano collegati sul territorio nazionale. Secondo Gubitosi, e io sono tendenzialmente d'accordo, il futuro dei diritti è legato all'area linguistica.
L'accordo non è esclusivo, poi vedremo che succederà col lancio di Apple TV. I contenuti meno pregiati, come film per la tv e corti, dovrebbero rimanere gratis sul sito di Rai Cinema.
Nonostante quanto affermato nel com stampa non siamo davanti ad un sistema "per vedere i fim su internet". Il "segreto" è Chromecast, il microdispositivo che si collega a qualunque schermo e proiettore, ma anche i tv Philips e Sony potranno direttamente chiamare e visualizzare i contenuti Rai Cinema, potendo interrompere la visione a piacere i passarla al telefono o al tablet uscendo di casa.
Per comprare un film occorre un account Google e una carta di credito o debito, necessaria per attivare le funzioni di Play indipendentemente dalle operazioni di acquisto.
Se avete domande, naturalmente, risponderò come i giornalisti di solito non fanno.

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