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Inaugurato LED Università Sapienza


Chi
Mario Fiumara, Deputy regional Manager UniCredit per il Centro Italia, e Carlo Purassanta, Amministratore Delegato Microsoft Italia
Cosa
hanno inaugurato a Roma in collaborazione con l’ Università Sapienza, il “Laboratorio Esperienza Digitale” (LED), nell’ambito del progetto co-branding UniCredit-Microsoft denominato ''Digitali per crescere: Abituati ad innovare'' lanciata a fine ottobre 2013.
Dove
Il LED di Roma si trova nella Città Universitaria, palazzina Cu007.
Perché
Il LED è un luogo per:
  • formazione gratuita per le PMI, i professionisti e i giovani su due temi, Cloud Computing e Mobility.
  • showcase nuove tecnologie e condivisione di best practice.
  • erogazione corsi di educazione bancaria e finanziaria, agli imprenditori e ai professionisti locali, che fanno parte del Programma In-formati di UniCredit e workshop su specifici prodotti e servizi della banca per supportare processi di innovazione delle imprese.
  • incontrare i partner UniCredit e Microsoft radicati su territorio
Info+
Si tratta del quinto laboratorio in Italia, dopo i Led di Napoli, Milano, Bari e Torino.
Il primo semestre dell'iniziativa ha già raggiunto 600.000 PMI, formandone oltre 4.500.
Il sito dedicato www.digitalipercrescere.it ha raggiunto quasi 180.000 utenti unici.

Il rettore Frati, pro-tempore come lui stesso ha tenuto a sottolineare, ha ringraziato le due imprese che hanno lanciato e finanziato l'iniziativa, la quale si inserisce nel più ampio progetto nazionale "Digitali per crescere". Il ruolo dei privati all'interno dell'Università è il tema più generale in cui il LED dovrebbe essere inserito, con maggiore franchezza e con decisioni definitive prese coinvolgendo tutte le parti in causa, quindi anche gli studenti. Finchè non sarà ufficialmente e universalmente accettato il ruolo dei privati, infatti, si corre il rischio di trasformare una iniziativa interessante come il lancio del LED Sapienza in semplice promozione passeggera. I passi per disinnescare destini inutili ci sono, basterà che l'istituzione accademica si faccia parte in causa e approfitti della disponibilità per mantenere seriamente vivo un punto fisico all'interno della città universitaria in cui potersi collegare con le realtà del territorio, possibilmente in modo semplice, trasparente ed aperto alla comunicazione bidirezionale (tradotto: accettando i suggerimenti degli utilizzatori).

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