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XP morto, viva XP.

Il sistema informativo dello Stadio Olimpico utilizza ancora Windows XP, il sistema operativo Microsoft lanciato nell’ottobre 2001: deve temere l’interruzione del supporto tecnico e commerciale a partire da domani 8 aprile 2014? Per la partita della As Roma del 12 aprile probabilmente non ci saranno problemi, il risultato sul tabellone sarà ancora quello giusto (ovvero la cifra decimale a sinistra del trattino sarà maggiore di quella a destra) e gli hacker dotati di smartphone dovranno arrendersi. Windows XP continuerà a funzionare ma non riceverà più aggiornamenti tramite Windows Update, anche se sembra che Microsoft voglia prolungare fino al 14 luglio 2015 la vita dello strumento di rimozione malware MSRT e dell’antivirus proprietario Security Essentials, pur sostenendo che il solo uso di un antivirus aggiornato non rappresenta una soluzione sicura. E’ obbligatorio, dunque, sostituire il sistema operativo del proprio PC? Privati ed aziende hanno diverse esigenze, quindi la risposta non può essere univoca.

Un privato con hardware abbastanza recente, degli ultimi tre o quattro anni, avrebbe vantaggio nel passare ad un sistema operativo Microsoft più recente come Windows 7 o 8.1 (non volendo aspettare l’aprile 2015 per l’ennesima versione chiamata Threshold o 9) sfruttando al massimo le caratteristiche di componenti e multiprocessori moderni. Ma se il computer in uso fa il suo dovere da dieci anni, caso non infrequente, è difficile sostenere lo stesso. Innanzitutto la quantità di memoria RAM potrebbe non bastare, almeno 4 Gbyte sono necessari per un uso normale. Inoltre potrebbe non esservi convenienza economica e se la configurazione è stabile (quella stabilità cercata per anni) ai nuovi driver si può rinunciare. Peraltro nessuno impedirà agli sviluppatori esterni a Microsoft di continuare a produrre nuovi driver per nuove periferiche, come pure aggiornamenti per i programmi antivirus.

Al link www.windowsxp.it e tramite la linea telefonica dedicata al numero 0398947133 gli utenti finali possono avere le informazioni per passare a un sistema operativo Microsoft più moderno, anche se probabilmente mancherà l’unica attesa dai potenziali nuovi utenti di Windows 8.1 (il quale ha finalmente ripristinato l’uso di mouse e tastiera) quella sul prezzo finale. Anche potendo disporre di un recente Pc multiprocessore e con interfaccia eSATA 6Gb/s adatta ai più moderni dischi SSD allo stato solido (gli unici due veri, buoni motivi per usare un sistema operativo aggiornatissimo) occorre sempre sborsare almeno 119 euro per avere la versione base di Windows 8.1 e 279 per quella veramente completa. Siamo davvero certi che le politiche di prezzo di Microsoft siano quelle adatte al mercato del 2014 e non ferme all’informatica di venti anni fa? Personalmente non lo credo, esistono concorrenti che all’epoca non erano tali e se Microsoft sta pensando di regalare il suo SO “per telefoni” non vedo perché una copia di Windows “da tavolo” debba costare più dell’equivalente Apple (Mac OS X 10.6.3 Snow Leopard costa meno di 50 euro).

Per le aziende lo scenario è diverso, il problema si riguarda soprattutto la sicurezza operativa e Tim Rains, responsabile del gruppo sicurezza dei S.o. Microsoft, ha rilasciato dichiarazioni nette circa la pericolosità di Xp da maggio in poi. Le più preoccupate sono le banche e conseguentemente tutti noi, perché moltissimi ATM Bancomat utilizzano ancora Windows Xp abbinato ad hardware oramai obsoleto, nonostante Microsoft abbia da tempo annunciato l’avvicinarsi della scadenza del supporto e reso disponibile su www.digitalipercrescere.it una raccolta di risorse utili per la transizione, anche hardware, che appare inevitabile. Anche i costi, in particolare il costo totale di possesso, devono essere attentamente valutati. IDC stima che i costi di un’azienda per mantenere un PC con sistema operativo Windows XP nei prossimi tre anni (2014-2016) si attestino intorno ai 2.238 €, contro costi di mantenimento di un PC con Windows 8 di soli 606 €.

Un’alternativa al pensionamento di Pc ancora funzionali, comunque, c’è. Si può installare (o provare senza installare nulla) Ubuntu Linux, disponibile gratuitamente e in diverse versioni, ognuna specializzata per potenza dell’hardware o per tipologia di uso. Fra pochi giorni, il 17 aprile prossimo, sarà disponibile la nuova edizione 14.04 “Trusty Tahr” della distribuzione principale Ubuntu, pure in versione "LTS" acronimo di Long Term Support, ovvero aggiornata fino ad aprile 2017. E’ destinata ai Pc più recenti e incorpora una gamma variegata di programmi aggiornatissimi, compresa la nota suite Libre Office in grado di svolgere tutti i compiti di Microsoft Office. Per i computer più vecchi, invece, sono disponibili le versioni Xubuntu e, soprattutto, Lubuntu. A fronte di un kernel identico, la parte più interna e importante del sistema operativo, si differenziano per minore presenza di programmi accessori che rallentano avvio e lavoro, e per la scelta di desktop alternativi. Il tipo di interfaccia desktop, infatti, influisce pesantemente sulle prestazioni del Pc insieme agli automatismi di ricerca comodi ma avari di risorse. Lubuntu è la versione più snella, con interfaccia desktop senza effetti grafici simile a quella di Windows Xp, quindi il passaggio è praticamente indolore per difficoltà e per costo.

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