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Gentiloni all'ISIMM

Oggi pomeriggio, 12 giugno, ho avuto occasione di ascoltare il ministro nella sala del Monte dei Paschi abitualmente usata per gli incontri ISIMM. Purtroppo.
Purtroppo perchè l'impressione dal vivo non è stata migliore di quella mediata dalle notizie: Gentiloni non da l'impressione di sapere esattamente di cosa parla ed a parziale conferma, una candida ammissione. Ha raccontato che i molti collaboratori che il ministero sta reclutando spesso domandano "come faccio a capire, rapidamente, di cosa si occupa il ministero delle comunicazioni?". Il "candido margherito", forte della sua esperienza, consiglia la lettura del libro oggi in presentazione all'ISIMM... In che mani siamo? Eppure non si tratta di tecnica elettronica e teletrasmissioni. Anche in giurisprudenza non ci siamo: il ministro ha per l'ennesima volta sostenuto che uno dei pilastri della legge 112, ovvero la Gasparri, è il "finanziamento ai decoder DT" e che questo pilastro è oramai caduto, l'UE lo ha deciso. Ora, anche facendo finta di credere che uno dei pilastri della legge sia il "finanziamento ai decoder" (che detta così non significa molto) non possiamo anche far finta di dargli retta quando dice che l'UE ha bocciato il "finanziamento ai produttori di decoder", come il ministro si ostina a presentare gli incentivi oramai scaduti. L'UE ha detto esattamente il contrario.
Peraltro, ed è la cosa più grave, Gentiloni ignora che uno dei pilastri della legge, quello più importante a parte il SIC che evidentemente è discutibile, è la separazione fra produttori di contenuti e fornitori di connettività, elemento innovativo che fornisce una nuova chiave di interpretazione per il problema "trading delle frequenze", come abbiamo gia detto in passato. Questo fondamentale passaggio del mondo della produzione TV, e non solo, è totalmente ignorato dal ministro. Non possiamo esserne contenti.

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